Per parlare di “Umbrella Italian Division” bisogna prima fare un piccolissimo viaggio indietro nel tempo. Il mezzo? Un T.A.R.D.I.S. o una DeLorean, fate voi
Era il 1996 quando su PlayStation arrivò Biohazard, l’inizio di quella che sarebbe stata una delle saghe videoludiche horror più vendute nel mondo. Realizzata per la Capcom da Shinji Mikami e Tokuro Fujiwara, idea, presa da un videogame uscito per NES (Nintendo Entertainment System), Biohazard arriva in Italia con il nome “Resident Evil”.
Il game racconta tematiche importanti come: ricerche biologiche, utilizzo della scienza per fini militari e la spietatezza degli uomini che si lasciano corrompere dal denaro e dal potere.
Racoon City, piccola cittadina americana, viene devastata da una micidiale epidemia: un virus generato segretamente nei laboratori della “Umbrella corp” - industria leader nella ricerca farmacologica e genetica - con lo scopo di dar vita ad armi biologiche. Virus-T (questo è il nome datogli dagli scienziati che lo hanno realizzato) viene liberato con lo scopo di testarlo in un ambiente incontrollato: effetto collaterale del virus, la riattivazione di una piccolissima parte del cervello, la parte più primitiva, dei morti, riportandoli in vita con un unico scopo: nutrirsi.
Si scatena così l’inizio di quella che sarebbe diventata una devastante apocalisse zombie.
Quanti come noi sono entrati a Racoon City vivendone la storia e condividendone le sorti dei suoi pochi sopravvissuti, non hanno almeno una volta immaginato di ritrovarsi in quei vicoli, ripercorrendo quelle strade infestate da orde di morti viventi, chiedendosi: cosa avrei fatto, come avrei reagito, sarei scappato? o avrei tentato di arginare l’infezione trovandone l'origine?
È qui che entra in scena la “Umbrella Italian Division”, associazione culturale no profit, che dal 2009, inscena l’apocalisse zombie nei più grandi ed importanti eventi legati al mondo dei comics e game, e rappresenta la realtà Sci-fi-Reenactment più grande d’Italia.
Un organico colossale, che conta oltre 200 associati tra attori, esperti di effetti speciali e volontari, grazie ai quali è possibile realizzare veri e propri spettacoli interattivi, ispirati proprio alla saga di Resident Evil.
Ma a parlarcene più dettagliatamente, di questa grande realtà, sarà proprio il suo vice presidente Stefano Leoni.
Come sempre e mai come in questo caso...Tutto il resto è GAME OVER!