Se prima di una performance è necessario riscaldarsi, alla fine è opportuno defaticarsi; ecco perché il defaticamento vocale è molto importante, soprattutto per preservare le funzionalità delle corde vocali. Per fortuna, esistono esercizi ben precisi che possono tornare sicuramente utili!
Quando si parla di pratica vocale, c’è un aspetto da non sottovalutare: il “vocal cool down”, cioè il defaticamento vocale a seguito di una performance.
Quest’ultimo è molto importante così come lo è il defaticamento muscolare a seguito di una qualsiasi attività fisica: serve a diminuire gradualmente l’intensità dello sforzo compiuto, raffreddando e defaticando le corde vocali (in questo caso), in modo da tornare lentamente nel registro “parlato”.
Durante una performance, infatti, i muscoli vocali vengono messi in moto e sollecitati più o meno intensamente; alla fine, quindi, è assolutamente normale sentirsi affaticati, il che non prevede il fatto di rimanere afoni o avere mal di gola. L’affaticamento è solo una leggera stanchezza vocale, dalla quale è possibile riprendersi velocemente se si effettuano un riscaldamento adeguato prima della performance e un defaticamento alla fine.
Ecco alcuni suggerimenti per procedere al meglio:
Esercizi di cool down
Esistono alcuni esercizi specifici che consentono di “raffreddare” la voce alla fine di una performance, così da garantire perfetta salute all’organo fonatorio. Si eseguono, in pratica, dei vocalizzi (esattamente come nella fase di riscaldamento) ma partendo dalle zone più acute e, via via, discendendo verso il grave (cioè la zona del parlato).
Gli esercizi più utilizzati per il “cool down” sono:
- vocal fry;
- lip roll / tongue trill;
- sirene discendenti (utilizzando sempre il lip roll / tongue trill oppure le vocali);
- zzzzzz (zanzara);
- humming (il “muto”).
In generale, comunque, tutti gli esercizi che si eseguono per il riscaldamento possono essere “riciclati” nel defaticamento, seguendo la stessa modalità.
Cura della voce
In fase di defaticamento è consigliato non eccedere con il volume della voce, che deve essere intenso ma, appunto, tendere verso la normalità del parlato. Il suo suono, quindi, deve risultare disteso e rilassato, non forzato, e la voce deve essere gradualmente riportata verso i toni bassi.
Fa bene anche bere molta acqua, che fornisce alle corde vocali la giusta idratazione sia all’inizio che alla fine di una performance.
Dopo aver riportato lo strumento alla normalità, si consiglia di non parlare ad alta voce o urlare.
Seguire i consigli di un esperto
Anche per dei semplici esercizi di defaticamento è indispensabile affidarsi ai suggerimenti che solo un valido insegnante può dare; inoltre, è l’unico a poter capire se si esegue il tutto alla perfezione.
Considerando che ogni performer è diverso dall’altro, è necessario che i vocalizzi vengano eseguiti in un determinato ordine, scelti in base all’estensione vocale e impostati secondo una durata che si adegui al tempo della performance.
Dedicare il giusto tempo al defaticamento
La fase di defaticamento vocale può durare dai 5 ai 15 minuti, ma dipende molto dal tipo e dalle tempistiche della performance. L’importante è non tralasciarla mai, anzi, esattamente come il riscaldamento dovrebbe sempre rientrare all’interno di una sana routine canora.
Procedere in questo modo aiuta a ridurre i tempi di recupero necessari e a ritornare nella zona del parlato più velocemente con maggiore facilità!