Per parlare in un italiano corretto è necessario saper parlare innanzitutto in dizione; quest’ultima, infatti, consente di potersi esprimere con fluidità ed eleganza e rendere la voce molto più gradevole.
La dizione, poi, è utile sia per eliminare le inflessioni dialettali, sia per correggere i difetti di pronuncia, come quelli relativi alle lettere “s” e “r” (rispettivamente le cosiddette “zeppola” ed “erre moscia”). In alcuni casi, può essere necessario anche il supporto di un logopedista.
Ecco alcuni esercizi che, se ripetuti con pazienza e costanza, possono portare dei grandi risultati!
Esercizio di dizione per la “zeppola” (la lettera “s”)
Con “zeppola” si indicano tutti i difetti di pronuncia che interessano la lettera “s”, che portano l’aria a fuoriuscire a destra o a sinistra dei denti e che possono far sentire chi ne soffre abbastanza insicuro. Le cause possono essere diverse ma, a prescindere, è possibile rimediare attraverso un esercizio specifico:
- allineare le due arcate dentali e scoprirle in un grande sorriso;
- posizionare la lingua contro gli incisivi inferiori ed emettere un sibilo;
- l’aria deve uscire frontalmente e non lateralmente.
Il consiglio è di eseguire l’esercizio di fronte allo specchio, in modo da correggersi; se l’aria esce a destra o a sinistra dei denti non si sta procedendo correttamente. Il segreto sta nell’immaginare una candela e di doverla spegnere facendo uscire l’aria dal centro della bocca.
Esercizio di dizione per la “erre moscia”
La “erre moscia” o rotacismo prevede i difetti di pronuncia legati, appunto, alla lettera “r” e deriva dal posizionamento errato della lingua. Si può trattare di rotacismo posteriore quando si usa la base della lingua e non la punta, oppure di rotacismo laterale quando la lingua viene posizionata lateralmente e non al centro della bocca.
Un esercizio di dizione che può tornare utile nella correzione di questo difetto è il seguente:
- poggiare la punta della lingua contro il palato;
- pronunciare “trrrrr” fino a quando il suono della “r” non sarà ben distinto.
Pronunciare la “t” prima della “r”, infatti, aiuta tantissimo a posizionare la lingua correttamente durante la pronuncia di questa lettera.
Ovviamente, in entrambi i casi, si tratta di due esercizi molto semplici che non sempre possono risolvere il problema; ecco perché è sempre meglio rivolgersi sia a un bravo logopedista, sia a un insegnante di dizione.